Review
Two More
Canvases
Two More Canvases
2013
Autoprodotto
Yuri Salihi (voce, chitarra), Giulio
Maria Di Salvo (voce, chitarra) Tommaso Carlà (basso), Tommaso Brandini
(tastiere) e Alessio Bambi (batteria) sono i Two More Canvass. Band giovanissima
(età media 18 anni) proveniente da Firenze e dintorni che in soli otto mesi di
esistenza ha già inanellato una serie di primi importanti risultati; su tutti la prestigiosa
partecipazione al Rock Contest indetto da Controradio di Firenze (dopo aver
superato una selezione tra otre seicento band) nonché prima scelta per aprire le
date italiane del tour europeo degli spagnoli Cut Your Hair. Una precocità
anagrafica praticamente impercettibile grazie oltretutto alla forte personalità
espressa nell’esecuzione dei cinque
brani presenti nell’omonimo EP autoprodotto registrato negli studi El-Sop di
Sesto Fiorentino, uscito a fine Marzo. Una notevole qualità tecnica che basa la
sua forza sull'impatto armonico delle chitarre elettriche, una serrata base
ritmica ed il particolare alternarsi delle due voci
con melodie che a tratti riconducono alla mente il calore timbrico di Chris
Martin e la particolare intensità di Luke Pritchard. Il suono di queste tracce
è facilmente, forse anche eccessivamente, riconoscibile. I Two More Canvass
attingono a piene mani dall’indie rock britannico ed oltre-oceanico dell’ultimo
decennio a cominciare dalla chiara
somiglianza ai Libertines in “Unclean Babe”, a quei riff tirati stile Strokes
in “All my doubts” o alle parti ritmiche e le melodie vocali fortemente
riconducibili ai Kooks in “Inner”. Il discorso cambia con le due successive
tracce, I’m not dead yet (singolo di lancio) e Desirèe, di superiore maturità
compositiva in cui emerge sicuramente più originalità. Un esordio nel complesso
molto interessante e, data la rigorosa scelta delle liriche esclusivamente in
inglese, un progetto coraggioso ed ambizioso. The kids are alright, i presupposti ci
sono tutti, una band sicuramente da tenere d’occhio .
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