Live Review
Calibro 35 @ Teatro la pergola Firenze 15/05/2013
C’è stata un’epoca nel nostro paese in cui l’arte compositiva dei grandi musicisti italiani si metteva al servizio del grande schermo per dare vita ad opere che tutt’oggi fanno scuola nel mondo. Un periodo d’oro che vedeva registi come Mario Bava, Umberto Lenzi, Lucio Fulci, Dario Argento, Elio Petri chiedere collaborazione ai maestri Ennio Morricone, Giorgio Gaslini, Stelvio Cipriani o Riz Ortolani (solo per citarne alcuni) per creare dei vestiti sonori adatti ai propri film, come 4 Mosche di velluto grigio (1971), Casa dalle Finestre che ridono (1976), Una lucertola con la pelle di donna (1971), Il gatto a nove code (1975).
Oggi, grazie al lavoro dei Calibro 35, in “Indagine sul Cinema Italiano del brivido”, tale patrimonio vive una seconda giovinezza. Per la prima volta a Firenze, ad un anno e mezzo dalla precedente ed unica esibizione al Teatro dal Verme di Milano, è stata proposta, nella sontuosa cornice del Teatro della Pergola, una venue particolare, per veri e propri amanti del genere. Una sorta di progetto parallelo in cui vengono messe da parte le colonne sonore dei b-movie poliziotteschi anni 60 e 70, vero e proprio marchio di fabbrica della band milanese, per lasciare spazio e tributare il thriller, il giallo e l’horror. La miscela esplosiva di prog, funk e fusion normalmente riproposto nei normali concerti dei Calibro 35, viene sostituita da atmosfere strumentali inquiete, cupe e perennemente sospese.
Come se non bastasse, per riprodurre al meglio la dimensione orchestrale di quelle colonne sonore, la band sale sul palco accompagnata dalla tromba di Paolo Raineri, dal trombone di Francesco Bucci,dalle percussioni di Sebastiano De Gennaro, dal violino di Rodrigo D’Erasmo (Aftherhours) e dal violoncello di Daniela Savoldi. Due ospiti speciali della serata, provenienti sempre dalla scena indipendente italiana, sono stati la talentuosa Serena Altavilla (cantante dei Blue Willa) e l’eclettico del moog theremin, Vincenzo Vasi, direttamente dalla band di Vinicio Capossela.
Dopo la breve introduzione di Giuseppe Vigna (direttore artistico del Musicus Concentus) si apre il sipario su una esibizione di elevato livello. I Calibro 35 si divertono e fanno divertire per quasi un’ora e trenta minuti il gremito pubblico fiorentino, prendendolo per mano ed accompagnandolo in un suggestivo e coinvolgente viaggio sonoro e visivo (ottimo il gioco di luci sul palco che esalta la potenza delle esecuzioni). Come perfetti alchimisti del suono, giocano ed entusiasmano i presenti mantenendone sempre alta l’attenzione. Merito, oltre la qualità tecnica delle esecuzioni, di una intelligente scelta di 18 brani, prelevati da un vasto campionario cinematografico-musicale, dai ritmi e dalle sonorità variopinte e mai ridondanti che spaziano dall’inquietudine trasmessa dagli archi stridenti e dissonanti e dalle disarticolate sequenze di piano presenti inTrafelato (1971)brano di Morricone, alla psicotica irrequietezza generata da quell’insano giro di cembalo in Tentacoli (1971) di Stelvio Cipriani (traccia presene anche nel poliziottesco La polizia sta a guardare ripreso anche da Tarantino in Grindhouse), attraversando anche sessioni più ritmate come 5 Bambole per la luna d’agosto(1970) di Pietro Umiliani o Rhythm(1972) del grande Luis Bacalov, brani che grazie al loro groove caldo e trascinante hanno scaldato non poco il teatro. Il tutto colorato dalle esaltanti performance di Vincenzo Vasi e del suo theremin durante l’esecuzione di Un tranquillo posto di campagna(1968), eccentrica e sperimentale composizione Morriconiana, e dalle estensioni vocali di Serena Altavilla in Quei giorni insieme a te(1972) di Riz Ortolani che rende pienamente giustizia all’originale interpretazione della Vanoni. Una selezione sonora avvincente, quindi, che riesce a tenere sempre tirato il filo della tensione emotiva in ogni sua sfumatura e che trova il suo momento più alto durante l’esecuzione di Profondo Rosso (1975) della coppia Goblin/Gaslini, per poi terminare dopo una breve pausa con un fuori programma, La morte accarezza a mezzanotte(1972) di Gianni Ferrio.
Si conclude così un evento ben costruito e riuscito in ogni suo minimo dettaglio. Un professionale e appassionato omaggio ai protagonisti di un’era musicale cinematografica e culturale indimenticabile. In chiusura, colpisce l’età media dei presenti: ragazzi che, come il sottoscritto, quaranta anni fa non erano neanche nei pensieri dei propri genitori. Segnale questo, forse, che i Calibro 35 ci sanno fare davvero?
SETLIST
Casa dalle finestre che ridono – Amedeo Tommasi
L’alba dei morti viventi Zombi – Goblin
5 Bambole per la luna d’Agosto – Pietro Umiliani
Cannibal Holocaust – Riz Ortolani
Cannibal Ferox – Budy Maglione
span style="font-size: medium">Shock – Libra
Tentacoli – Stelvio Cipriani
4 Mosche di velluto grigio- Ennio Morricone
Cosa avete fatto a Solange?- Ennio Morricone
Un tranquillo posto di campagna – Ennio Morricone
Una Lucertola con la pelle di donna – Ennio Morricone
Trafelato – Ennio Morricone
Rythm – Luis Bacalov
Quei giorni insieme a te – Riz Ortolani
Allegretto per signora – Ennio Morricone
Il gatto a nove code – Ennio Morricone
Profondo Rosso – Giorgio Gaslini
BIS
La morte accarezza a mezzanotte – Gianni Ferrio
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