venerdì 11 aprile 2014

Review

Limone
Spazio Tempo e Circostanze
2013
Dischi Soviet Stuido, Audioglobe




“Spazio tempo e circostanze” è il disco di Filippo Fantinato, in arte Limone. Un album spensierato ed innocente , a cominciare dai disegni di copertina, opera di Silvia Bresolin (vago richiamo alle illustrazioni di Saint-Exupéry in “Le petit Prince”); un cantautorato leggero, intimista, diretto con picchi di piacevole ironia mescolato a basi sinth-pop dai delicati equilibri. Il musicista veneto, all’esordio discografico , ha alle spalle una discreta esperienza in diverse band di estrazione rock poi abbandonate per proseguire un percorso di autoproduzione alimentato semplicemente dall’esigenza di musicare pensieri, parole, sensazioni sul mondo circostante. Dieci tracce, dotate di una scrittura brillante e ben articolata che descrivono con nuda verità ed una punta di cinismo uno spaccato di realtà filtrata da acuta sensibilità e colorata da un tono ed uno stile narrativo freschi ed apparentemente naif. Una sorta di viaggio onirico in cui l'artista descrive a modo suo l’impalpabile superficialità dei discorsi nelle nuove generazioni in “Aperitivo?” , un mercato discografico sempre più inflazionato e distante dal concetto di espressione artistica in “Lettera ad un produttore”, l’affascinante bellezza della donna amata in “Assomigliavi a Marte”o “Luce d’Agosto, l’evasione immaginaria da un mondo in cui non ci rispecchiamo in “Suo figlio é pazzo” o le continue contraddizioni dell’italietta di oggi nella provocatoria “Festa di San Menaio” . Ma le tracce più riuscite sono senza dubbio quelle più introspettive e riflessive, in “Per tre“ ,“Chi sono io?” e “Proiettile di Lana” vengono abbandonati i ritmi sostenuti delle batterie elettroniche e delle tastiere sintetizzate per lasciare spazio a piano, archi e voce distesa, confidenziale, quasi sommessa. Il cantautore si rivolge direttamente all' ascoltatore mettendo a nudo i suoi timori, i suoi quesiti, le sue speranze con delicatezza. Come si evince facilmente dal titolo si tratta di un disco fondamentalmente esistenzialista ricco di diverse sfumature espressive che tutto sommato arrivano in ogni loro particolare forma musicale , da quella più “ritmata” e pop dai ritornelli che ti ritrovi a canticchiare già dal terzo o quarto ascolto, a quella più introspettiva, pura scritta con l'anima, che colpisce dritta allo stomaco . Tanti quindi sono gli spunti per poter definire positivamente l'esordio di un giovane cantautore che ci auguriamo riesca presto ad affermarsi nel panorama artistico italiano.


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