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Il ritorno di David Bowie
8 Gennaio 2013, il 66°compleanno di David Bowie. Si attendeva l’ennesimo giorno di celebrazioni, di ricordi nostalgici, di supposizioni, di speculazioni mediatiche, di voci ufficiose poi puntualmente smentite e di eterni quesiti riguardanti il suo stato di salute fisica, ma qualcosa è andato contro ogni pronostico.
Il Duca Bianco squarcia improvvisamente quell’alone di mistero e
silenzio egregiamente creato attorno a se negli ultimi anni lasciando tutti
esterrefatti (l’ultima apparizione pubblica risale al 2006 in un duetto con
Alicia Keys durante un evento benefico organizzato a New York) . In un colpo di
scena degno delle sue migliori performance dal vivo, Bowie mette a tacere il
mondo intero annunciando sul suo sito
ufficiale l’uscita del nuovo singolo
“Where are we now?” (pubblicato esattamente dieci anni dopo “Reality”, sua
ultima opera discografica) che anticiperà l’uscita del nuovo album “The next day”(pubblicato
dalla Columbia) prevista per Marzo, l'8 in Australia, il 12 negli Usa, l'11 in
Europa e nel resto del mondo.
Lungo quest’ultima decade, le diverse scuole di pensiero
mediatiche createsi attorno alla sua figura, sempre più astratta ed
iconografica, si sono scisse in due grandi filoni.
Da un lato l’artista è stato immaginato in un volontario e forse
eterno esilio sperduto chissà in quale parte del mondo, dall’altro, divorato da
una grave malattia che ne avrebbe sfibrato pian piano il corpo e di conseguenza
anche l’estro artistico. Nulla di più lontano dalla realtà.
Mentre riviste di ogni genere e formato continuavano a sfornare
notizie prive di qualsiasi reale fondatezza, il nostro caro David Robert Jones
se ne stava tranquillo nel suo studio di registrazione a New York assieme allo
storico produttore Tony Visconti
noncurante di tutto e magari anche divertito dal tanto vociare attorno a se.
Una lunga collaborazione, quella tra Visconti e Bowie, che ha portato
alla luce “The next day” l’ultima creatura composta da 14 brani inediti e tre
bonus tracks(nella versione deluxe dell’album).
Il primo brano ad essere svelato e già disponibile su Itunes è
“Where are we now?”, una lenta ballata dalla quale si riesce a percepire la
delicata fase attraversata dall’artista. Un singolo introspettivo, crepuscolare
ed in parte biografico porta in se tutto lo struggimento e la malinconia di un uomo
sempre più disorientato dal presente,
colmo di quesiti per un futuro ormai prossimo ma che si rivolge inesorabilmente
al passato.
Un passato fortemente evocativo, quasi confortevole, in cui
spicca l’ennesimo omaggio ad una Berlino scomparsa ma mai dimenticata.
Una voce tremula, quasi spezzata dal dolore, arriva diretta al
cuore e ci accompagna lungo un viaggio visivo attraverso la stessa città che ha
dato i natali a Low, Lodger ed Heroes durante la fine degli anni ’70 (forse il
periodo di maggior ispirazione di Bowie). Partendo da Potsdamer Platz,
arrivando al Dschungel sulla Nürnberger Strasse (uno storico nightclub ormai
dismesso) passando per molti altri luoghi “affettivi”, come il KaDeWe (grande
magazzino) o il vecchio ponte Bösebrücke, sicuramente significativi per
l’artista.
Il resto dell’album è ovviamente blindato, se ne conosce solo la
tracklist. Stando alle parole di Tony Visconti, in una intervista rilasciata
per la BBC, sarà differente rispetto al singolo. “Where are we now” è la
traccia più intima di un disco dalle sonorità molto più rock. Quello che uscirà
prossimamente quindi sarà del materiale sicuramente più forte, che non deluderà gli appassionati del Bowie più classico ma che accontenterà anche
quelli legati al suo lato più sperimentale ed avanguardista. Dichiarazioni di
notevole importanza, volte ad alimentare ulteriormente la curiosità e l’attesa
per l’uscita del 26°album in studio nella carriera di un artista attivo ormai
dal 1967.
Il pezzo inoltre è accompagnato da un video ufficiale, firmato
da Tony Oursler. Protagonisti sono due
pupazzi posizionati davanti ad uno schermo che proietta vecchie immagini in
bianco e nero di Berlino, tra le quali scorre anche quella di una officina sotto
l'appartamento in cui Bowie ha vissuto a lungo . I volti di questi due pupazzi
sono proprio i volti di Bowie (costernato e sempre più segnato dal tempo che
passa) e Jacqueline Humphries, moglie di Tony Oursler. Il tutto è ambientato in
una sorta di laboratorio artistico pieno di oggetti di ogni tipo, libri,
bottiglie vuote, mezzi busti in cartongesso o opere in plastilina, oggetti
perfettamente in linea con i canoni estetici di Oursler, noto proprio per le
sue opere astratte e piene di citazioni.
Piena di citazioni è anche l’audace scelta dell’immagine del
nuovo album. La copertina di “Heroes”con il titolo dell’album depennato ed un
enorme riquadro bianco a coprire il volto di Bowie con su scritto “The next
day”. Qui la “retromania” del Duca Bianco raggiunge l’apice, si tratta di un
gesto mai effettuato prima d’ora da nessun artista del suo calibro.
Un passato che Bowie continua a riproporre ossessivamente, quasi a volerlo esorcizzare definitivamente, tracciandone
una riga sopra, per poi proiettarsi definitivamente verso un futuro ancora
molto incerto ed indecifrabile. Chiudere nettamente col passato e guardare al
futuro è una caratteristica che ha sempre accompagnato, attraverso i numerosi
trasformismi e sperimentazioni sonore, tutta la sua carriera artistica.
A proposito di carriera artistica, degna di citazione la
mostra al Victoria & Albert Museum di Londra dal 23 marzo prossimo (poco
dopo l’uscita dell’album) fino al 28 luglio che si intitolerà"David Bowie
is”. 300 pezzi tra abiti, dischi, immagini inedite, strumenti musicali, art
work, manoscritti e costumi indossati nei live (tra le chicche il vestito a
strisce del suo Aladdin Tour del 1973).
Lo stupore generale e la perfetta strategia mediatica fin qui creata non
hanno fatto altro che rafforzare la consapevolezza di aver assistito ad uno dei
più grandi ritorni mai avvenuti nella storia del Rock. L’immediata entrata in
Top 10 nella Uk chart dopo solo cinque giorni dall’uscita del brano è solo un piccolo
dettaglio a testimonianza del fatto che Ziggy è di nuovo sceso fra noi esseri
umani, pronto a conquistare ancora una volta l’intero pianeta.
Guarda il video "Where are we now?"
Tracklist album “The next day” di David Bowie:
1. The Next Day
2. Dirty Boys
3. The Stars (Are Out Tonight)
4. Love Is Lost
5. Where Are We Now?
6. Valentine’s Day
7. If You Can See Me
8. I’d Rather Be High
9. Boss of Me
10. Dancing Out in Space
11. How Does the Grass Grow
12. (You Will) Set the World on Fire
13. You Feel So Lonely You Could Die
14. Heat
2. Dirty Boys
3. The Stars (Are Out Tonight)
4. Love Is Lost
5. Where Are We Now?
6. Valentine’s Day
7. If You Can See Me
8. I’d Rather Be High
9. Boss of Me
10. Dancing Out in Space
11. How Does the Grass Grow
12. (You Will) Set the World on Fire
13. You Feel So Lonely You Could Die
14. Heat
Bonus tracks:
15. So She
16. I’ll Take You There
17. Plan
15. So She
16. I’ll Take You There
17. Plan
Guarda il video "Where are we now?"